domenica 14 dicembre 2008


 Il Pd follonichese ha finalmente una posizione chiara in merito alle politiche sui rifiuti, frutto della collaborazione preziosa di molte persone che vi hanno collaborato in modo davvero "democratico".  Eccovi qui sotto il testo integrale del documento approvato la scorsa settimana in assemblea. 

Documento Politiche dei rifiuti

 

 

PUNTIAMO SULLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E SULLA R.D.

 

Non si può continuare ad affrontare il problema dei rifiuti come se la quantità di spazzatura da smaltire fosse un dato immutabile. I rifiuti vanno ridotti e pensare solo in termini di discariche o inceneritori, è stupido oltrechè dannoso per la salute dei cittadini. Bisogna agire alla fonte. La quantità di rifiuti è una variabile, non è un dato.

 

Certamente occorre una piccola-grande “rivoluzione culturale domestica”, un nuovo stile di vita improntato alla sobrietà e ad un consumo critico, un nuovo modo di fare la spesa, di mangiare, di spostarsi in città. Una nuova consapevolezza che si costruisce anche investendo in educazione e in formazione: non si può produrre rifiuti a dismisura senza domandarci che fine fanno (“tanto ormai sono fuori casa mia, ci penseranno gli altri”). Per puntare su questa idea alternativa agli attuali modelli di consumo e di produzione non basta dirlo, occorrono idee, creatività, sforzi, investimenti.

 

Il Comune di Follonica si è già dimostrato all’avanguardia in Provincia puntando su una serie di progetti, che hanno trovato sintesi nella delibera “Verso rifiuti zero” dello scorso anno, quali l’autocompostaggio domestico, l’ esperienza dell’ecoscambio, l’«Acqua in caraffa», il protocollo per gli «Acquisti Verdi» tra i Comuni della Val di Pecora… molto altro possiamo fare per ridurre i rifiuti, ad esempio concordare un'intesa con la grande distribuzione per eliminare gli imballi monouso, i sacchetti di plastica per la spesa e introdurre gli erogatori di detersivi, distribuire composter domestici e ridurre la spazzatura nelle mense pubbliche. È certamente indispensabile anche una specifica azione legislativa nazionale in materia di imballaggi e di incentivi fiscali per dare slancio e incisività alle politiche di riduzione dei rifiuti.

 

Riguardo alla Raccolta differenziata, rispetto agli obbiettivi fissati dalla nuova direttiva europea al Testo Unico Ambientale, dal Piano Regionale di Sviluppo della Regione Toscana (obiettivo di riduzione del 15% di rifiuti rispetto al 2004 entro il 2012), fino ad arrivare al Piano Straordinario del nostro macro-ato (Gr, Ar, Si) che fissa l’obiettivo del 51% di R.D. nel 2011 come media di ambito, il trend della nostra provincia purtroppo non è molto positivo: la R.D. nel 2007 è scesa al 27,6% e solo due comuni, Massa Marittima e Follonica, hanno superato il 35% evitando di far pagare ai cittadini l’ecotassa.

Follonica si è dimostrata virtuosa nella gestione delle politiche ambientali. Primo comune della provincia a sperimentare il sistema di raccolta “Porta a Porta” in un quartiere, si sta avviando ad estenderlo in altri cinque quartieri cittadini. Ha raggiunto nel 2007 il 37,90% di R.D. come media cittadina e oltre il 65% nel quartiere 167 ovest dove è in funzione il Porta a Porta.

Occorre spingere in questa direzione e chiediamo che la Regione Toscana e la provincia di Grosseto, con il nuovo Piano Interprovinciale, marcino con decisione verso questi obiettivi.

 

 

IL DIR (DISTRETTO INDUSTRIALE DEL RECUPERO E DEL RIUSO)

 

La Toscana, e con essa il nostro territorio, saranno autonomi e autosufficienti fino al 2011, perciò solo con la raccolta differenziata porta a porta e la valorizzazione dell’organico, i conferimenti in discarica  potranno  essere molto limitati scongiurando così l’emergenza rifiuti.

Sappiamo, allo stesso tempo, quanto nel nostro territorio sia carente l’equipaggiamento impiantistico per il recupero del materiale differenziato, che attualmente deve essere tutto portato al di fuori della nostra provincia (l’organico nel comune di Montespertoli in provincia di Firenze, il multimateriale alla Revet di Pontedera) con costi di trasporto notevoli e nessun beneficio, anche in termini occupazionali, sul territorio. Senz’ altro l'impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie, operativo secondo le previsioni entro il 2011, darà una risposta importante all'aumento di R.D., ma siamo convinti che sia  possibile fare di più.

Il dibattito pubblico in materia di rifiuti nel nostro territorio è stato polarizzato su “cogeneratore sì/cogeneratore no”. Crediamo che nel nostro comprensorio, di concerto anche con altri comuni, possano essere previste aree e benefici fiscali, relativi ai costi di urbanizzazione, per incentivare le imprese a realizzare interventi in questa filiera. Pensiamo che nel nostro territorio possa sorgere un vero e proprio Distretto Industriale del Recupero e del Riuso (D.I.R.), convinti che per chiudere il ciclo dei rifiuti siano necessari anche impianti di valorizzazione della R.D.

Crediamo che  a questo tipo di investimenti potrà essere  interessato anche il nostro attuale gestore: il Coseca.

 

 

SUL FUTURO DI COSECA

 

I problemi di Coseca sono noti da tempo: è una società che effettua i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti in una discarica che non è di sua proprietà.

Il Partito Democratico si sente fortemente impegnato per la difesa dei livelli occupazionali dell’azienda, obiettivo indispensabile soprattutto in questa fase di grande crisi economica  internazionale che sta mettendo in discussione molti posti di lavoro nel Paese e nella nostra provincia.

Nell’ assemblea del 6 ottobre scorso Cosca ha presentato ai comuni soci le linee guida per affrontare i problemi attuali e le sfide imposte dalle trasformazioni successive alla nascita nella nostra regione di 3 macro ATO al posto dei 10 ATO provinciali. Le sei aziende pubbliche che svolgono il sevizio di RSU dell’ATO Toscana Sud, propongono la costituzione di una società consortile al fine di poter partecipare insieme alla gara per l’affidamento del servizio come gestore unico. La società avrebbe come scopo anche quello di essere più competitiva svolgendo insieme una serie di funzioni aziendali quali la comunicazione, i grandi acquisti e la predisposizione e gestione della TIA. Condividiamo questo percorso in quanto pensiamo che risponda ad un criterio di sostenibilità economica permettendo una razionalizzazione delle spese ed un risparmio anche per i cittadini.

Riguardo al programma di investimenti presentato siamo convinti che Coseca, per avere una prospettiva, non possa continuare a gestire solo la parte povera” del ciclo dei rifiuti e che quindi alcuni investimenti siano necessari. Se in questo senso la ricapitalizzazione è un sacrificio richiesto ai comuni che già soffrono di ulteriori tagli da parte del governo centrale, è indispensabile tuttavia che l’immissione di risorse fresche preveda un  beneficio certo per i cittadini. Quindi se di investimenti si parla questi siano in strutture che davvero possano avere un indotto positivo in termini occupazionali, economici, di sostenibilità ambientale e sanitaria, di ricerca e di know how.

Riguardo all’ipotesi di acquisto delle quote di Scarlino energia,  pensiamo che non sia corretto

prevedere l’ingresso nel capitale sociale da parte di una società interamente pubblica, fintanto che l’iter delle autorizzazioni non sarà chiuso e non riteniamo che la strategia di entrare nella società che gestisce il Cogeneratore sia la cura risolutrice per i mali di Coseca:

Queste le ragioni:

a.  Coseca non ha la solidità finanziaria per lanciarsi in una simile avventura, dovendo presumibilmente accollarsi percentualmente i costi delle bonifiche: dobbiamo essere chiari, i costi delle bonifiche devono restare a carico delle aziende che hanno inquinato e non della collettività.

b.  I sicuri sacrifici richiesti ai Comuni, nel caso di ricapitalizzazione, non mostrano chiari benefici per i cittadini stessi, perchè Coseca entrerebbe in una società privata, che gestisce un inceneritore, con una quota minimale (10%). Pensiamo, inoltre, che tale scelta potrebbe non determinare le migliori condizioni, in termini di filosofia aziendale, per spingere al massimo sulla riduzione dei rifiuti e sulla R.D., che per loro stessa natura tolgono materia prima all’incenerimento.

 

 

 

SULL’INCENERITORE

 

Vogliamo ribadire in modo chiaro la nostra contrarietà ad un impianto che è totalmente avulso dal territorio., affermata non a solo a parole ma con atti concreti in questi anni. Dopo un lungo contenzioso giudiziario l’impianto è, comunque in funzione, regolarmente autorizzato a bruciare biomasse. È in corso la procedura di VIA per essere alimentato a CDR. Solo dopo che la Valutazione d’Impatto Ambientale avrà avuto esito favorevole, l’impianto sarà sottoposto a AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per le necessarie autorizzazioni.

Quello che vogliamo è puntare su sistemi come la riduzione, il riuso e la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta che pongono l’incenerimento, come prescrive la direttiva europea 98/2008, come forma marginale e residuale del ciclo dei rifiuti, preferibile solo alla discarica. È questa la strategia che dobbiamo perseguire.

D’altronde al SIA (Studio di Impatto Ambientale) di Scarlino Energia il Comune di Follonica ha presentato osservazioni importanti che non hanno avuto nelle risposte contro-deduzioni considerate soddisfacenti. Le criticità rilevate riguardano i seguenti aspetti: l’impianto è situato in area a pericolosità idraulica elevata e quindi la localizzazione contrasta con il PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti); nello studio inoltre non sono stati utilizzati i dati di qualità dell’aria della zona interessata, ma quelli di un'altra zona, come i dati meteoclimatici che si riferiscono a quelli dell'aeroporto di Pisa pur avendo a disposizione dati locali. Lo studio sorvola sugli aspetti sanitari della popolazione sostenendo che i rischi sono inconsistenti e che “la popolazione non è un bersaglio significativo” quando invece la ricaduta dei fumi con le reali condizioni del vento interessa proprio la zona sud est dell'abitato di Follonica. Ultimo, ma non meno importante, non viene indicato l’effetto derivato dalle acque di scarico dell'impianto, in termini qualitativi e quantitativi.

 

Ci preme evidenziare che, qualunque sia l’esito della VIA, in merito ad un futuro funzionamento dell’impianto, sarà necessario mantenere alta l’attenzione su tutta la Piana di Scarlino attraverso un costante monitoraggio ambientale e sanitario con rilevazioni in continuo delle emissioni, controlli in tempo reale e massima trasparenza e accessibilità delle informazioni. Allo stesso tempo dobbiamo mantenere un alto livello di attenzione anche sull’area di Piombino: è necessario avere una visione d’insieme di tutte le problematiche ambientali legate al Golfo di Follonica.

 

Ci sembra, inoltre, di fondamentale importanza promuovere ogni occasione di informazione e maggiore consapevolezza (incontri, workshop, convegni e quant’altro) legate alle possibili alternative tecnologiche all’incenerimento: numerose esperienze esistono in Italia e nel mondo che vanno conosciute e approfondite.   

venerdì 24 ottobre 2008

VERSO L'UNIFICAZIONE DEL GESTORE. SUGGERIMENTI DEL GRUPPO AMBIENTE IN VISTA DELL'ASSEMBLEA DEI SOCI COSECA.


1)    Rinunciare alla partecipazione agli impianti, rectius, al cogeneratore e all’impianto per il  CDR per due motivi fondamentali.

A.    L’investimento di 2.850.000,00 € è altamente  rischioso poiché la società Scarlino Energia è una s.r.l unipersonale che garantirebbe,  in caso di insolvenza, l’esonero della responsabilità alle società madre S.T.A s.p.a (Cooplat, Unieco, Monte dei Paschi e Castelnuovese).

B.    Follonica, ma tutta l’Alta Maremma in generale, è una zona a spiccata vocazione turistica, la cui economia risulterebbe fortemente penalizzata da questa scelta, dato che la maggioranza dei turisti stranieri è molto sensibile alle tematiche  ambientali.

Perché quindi partecipare con sottoscrizione di capitale e prestiti obbligazionari.

Avviare trattative  con altri comuni interessati per investire la quota di cui sopra per finanziare un moderno distretto industriale del riciclaggio dei materiali nella nostra zona. L’uso delle materie prime seconde è un’industria in rapido sviluppo (vedi anche quanto fatto dal consorzio Priula in provincia di Treviso, dove molti imprenditori locali hanno dato luogo ad un vero e proprio distretto produttivo ), mentre quella degli inceneritori è in calo. L’idea è quindi quella di dare vita ad una rete di piccole industrie che si occupino della lavorazione del rifiuto differenziato (plastica, carta, vetro). Il distretto potrà, a seconda del grado di specializzazione, produrre oggetti per l’arredo urbano (panchine, vetri,  cassonetti, rastrelliere, vasi etc…), per rifornire in modo verde e ecocompatibile  i comuni della provincia, con enormi risparmi di spesa sulle forniture.Si potrà inoltre, in base alla produttività del distretto, smaltire i rifiuti differenziati dalle province di Siena ed Arezzo (ATO sud), ottemperando contemporaneamente sia ad un’esigenza di smaltimento dei rifiuti, sia ad un’esigenza occupazionale, sia ad una scelta di sviluppo industriale per il territorio. Questo tipo di imprese di riciclaggio, infine, hanno una forte propensione alla Ricerca & Sviluppo, rappresentando quindi un importante interlocutore imprenditoriale per l’Università di Grosseto e Follonica, oltre che uno sbocco professionale di grandi prospettive per i giovani della nostra zona.  Da non sottovalutare l’indotto che ne deriverebbe anche in virtù di fondi nazionali e sovra-nazionali per le cosiddette imprese “verdi”. 

2)    Mantenere l’impianto di compostaggio alle Strillaie, investendo sulla produzione di biogas, derivante dalla fermentazione della FORSU e sulla produzione di Compost di qualità, implementando un mercato locale del compost.

3)    Investire sul trattamento meccanico biologico o a freddo dei rifiuti, in modo da dare luogo ad un ulteriore recupero della frazione residuale.

 

sabato 18 ottobre 2008

Riunione del 17/10/2008


All'ordine del giorno della riunione svoltasi in via Portogallo c'era l'assemblea dei soci del Coseca (il consorzio pubblico gestore dei rifiuti (RSU) nell'ambito provinciale) del 06/10/2008. A relazionare su quanto deciso c'era l'assessore all'ambiente del comune di Follonica Sabrina Gaglianone, in qualità di socio. Il comune di Follonica partecipa al pacchetto azionario della società attraverso la titolarità di 122.481 azioni (attualmente del valore nominale di 1 euro ciascuna)con una quota pari al 17,01% dell'intero capitale.
Visto che entro luglio 2009 si dovrà effettuare una gara pubblica per selezionare il gestore unico dei rifiuti delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, a causa dell'introduzione dell'ATO sud o macro ATO previsto dalla legge regionale (consorzio di comuni interprovinciale con competenza di programmazione in materia di rifiuti), di cosa si è parlato in questa assemblea dei soci?

1. Rivedere le tariffe del servizio
Le tariffe del servizio fino ad oggi vengono pagate dal Comune sulla base della quantità di rifiuti per tonnellata: il Cda chiede di rivederne il criterio, adeguando la tariffa al costo effettivo del servizio prestato. Ciò trae ragione dal fatto che
alcuni comuni si stanno ora attrezzando per svolgere modalità di raccolta "porta a porta" ; al verificarsi di tale circostanza, si dovrà dunque sostenere costi aggiuntivi
2. Proposta di costituzione società consortile tra gli attuali 6 gestori dei rifiuti nell'ATO sud.
Qui si è discusso sulla società consortile tra i 6 gestori delle tre province che comprendono il macro ATO . All'ATI, (acronimo che sta per associazione temporanee di imprese), parteciperà anche il COSECA con una quota del 16,66% a fronte di un capitale complessivo di 300.000 Euro. In tale contesto omogeneo, il CDA suggerisce il passaggio da TARSU (tassa sui rifiuti calcoalata in base ai metri quadri dell'abitazione) a TIA (tariffa igiene ambientale calcolata sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotti) .
3. Programma di investimenti ed eventuale aumento di capitale
Il CDA chiede ai comuni di partecipare alla ricapitalizzazione della società in tre anni con un esborso complessivo di 4.700.000. Euro.
La nota più importante sta tuttavia nei 2.850.000 Euro che i Comuni dovrebbero sborsare per le partecipazioni agli impianti. La quota di partecipazione suggerita dal CDA è del 10% . Per impianti si intende: A.La summenzionata società consortile. B. il cogeneratore di Scarlino (attualmente posseduto da Scarlino Energia s.r.l) C. L'impianto a CDR e compostaggio delle Strillaie.
Sul punto B, vista anche la delibera di Giunta Comunale del 1.02.2008 approvata all'unanimità, il Comune di Follonica si dichiara contrario a dare mandato al suo rappresentante per l'acquisto di quote societarie di Scarlino Energia s.r.l.
Il Comune di Follonica si dichiara quindi contrario all'acquisto, tramite Coseca, delle quote dell'iceneritore, mentre sugli altri punti chiede un approfondimento.


Da principio let's introduce us



Il forum tematico ambiente nasce in seno al PD Follonichese con lo scopo di elaborare quelle direttrici programmatiche che andranno a formare il programma politico del partito democratico e di vigilare sulle scelte fatte dalle nostre amministrazioni in materia di sotenibilità ambientale. Si tratta, in sostanza, di un osservatorio permanente sull'ambiente il cui metodo è ispirato al confronto e alla discussione allo scopo di generare quella "accountability" che tradotta in italiano significa, più o meno, rendere conto di ciò che si è fatto. Da qui la ragione di questo blog.