domenica 10 aprile 2011

------ La verità sull'Autostrada Tirrenica ------

L'AUTOSTRADA TIRRENICA E LE SUE IMPLICAZIONI SUL TERRITORIO


Il nostro territorio risulta tagliato fuori dagli assi strategici indicati dall'unione europea, e in particolare dal corridoio 1 che collega Stoccolma con Palermo.

Nonostante ciò è nota la mancanza di una bretella autostradale nel tratto fra Rosignano e Civitavecchia; è evidente dal lungo dibattito (partito nel 1994) la delicatezza dell'argomento, date le implicazioni dell'inserimento di una nuova infrastruttura su un territorio delicato come quello costiero toscano.

Il risultato di questo lungo dibattito ha portato ad una soluzione che non risponde né alle preoccupazioni del territorio, nè tantomeno fornisce al territorio una VERA infrastruttura autostradale.

Sarà infatti una “mini” autostrada, così l'abbiamo ribattezzata, perché non saranno garantiti gli standard minimi da codice stradale e non verranno modificati ne i tratti in galleria ne modificati i cavalcavia, in questo modo di fatto l'intervento sul traccato esisitente sarà minimo e non renderà certo questa strada adeguata agli standard minimi per poter realmente parlare di “autostrada tirrenica”, insomma ci ritroveremo una superstrada a pagamento.


Le criticità del quadro proposto:

  1. al nostro territorio verrà sottratto un collegamento veloce a costo zero, rimpiazzato da un altro di caratteristiche simili però a pagamento, con gravi ricadute sull'ecomomia locale; la superstrada attuale è già stata pagata da questo territorio e dai sui cittadini, e sarebbe una doppia beffa vedere eliminato un collegamento acquisito dopo anni di lotte e dover pagare di nuovo un'opera che non migliora la situazione attuale per di più a pagamento

  2. verranno eliminate numerose uscite con conseguente aggravio del traffico sulla rete stradale provinciale, fra l'altro alcune di queste strade passano nei centri urbani(anche pedonalizzate)

  3. La nuova autostrada non è una esigenza di QUESTO TERRITORIO ma una esigenza di infrastrutturazione nazionale e sovranazionale.

  4. Va inoltre sottolineato come una autostrada in un territorio a forte vocazione turistica come il nostro necessiti di una cura architettonica e paesaggistica straordinaria: questo pone una ulteriore richiesta: quella di effettuare tutti gli interventi necessari a migliorare gli aspetti di impatto ambientale, ma anche a pretendere una adeguata manutenzione non solo della sede stradale, ma soprattutto degli svincoli, degli interri e delle scarpate, in modo da presentarci con un biglietto da visita adeguato al nostro territorio.

  5. Realizzazione delle bretelle di collegamento con i porti del nostro territorio (Puntone e Scalino), come già concordato con i territori nei vari protocolli di intesa esistenti


Sono necessarie alcune riflessioni


Senza voler ritornare a discutere dell'opportunità di questa bretella, della sua collocazione, del tracciato e di altre questioni di carattere generale, ci sentiamo comunque in dovere di PRETENDERE una serie di misure infrastrutturali che allevino il carico di traffico verso alcune direttrici strategiche (porti e complanari) e parallelamente un ammortizzatore economico sotto forma di franchigia chilometrica o qualsivoglia sistema compensativo, per sollevare i pendolari, le imprese e i lavoratori che utilizzano il collegamento veloce nella nostra provincia dal costo gravoso di una autostrada, che fra le altre cose, autostrada non è; I risvolti economici che derivano da questa prospettiva ci portano ad avere grosse preoccupazioni per le nostre imprese, che già attualmente partono dall'handicap di trovarsi in un territorio economicamente depresso e con una scarsa infrastrutturazione.

Anche il collegamento con alcuni servizi fondamentali ( per esempio l'ospedale) diventerebbero o molto costosi, o difficoltosi, vista la struttura delle nostre strade provinciali che risultano anche poco sicure.


Tirando le somme e analizzando anche le parole dette pochi giorni fa dal presidente della provincia Leonardo Marras a proposito di questo argomento, abbiamo convenuto che fosse DOVEROSO da parte nostra PRETENDERE tutto questo, per non ritrovarsi , dopo il danno, anche la beffa.


Va sottolineato come gli accordi presi dagli enti locali con il governo, e in particolare con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli siglati nel 2008 che prevedevano tutte le opere di cui adesso denunciamo la mancanza, siano stati disattesi, in beffa a tutto il lavoro fatto dalla provincia e dai comuni per trovare dopo anni di progetti, un intesa condivisa in un territorio delicato come il nostro.

Ci sentiamo presi in giro dal governo, che solo per regalarsi l'ennesima bandierina da sventolare, sta rinunciando a strutturare il progetto dell'autostrada tirrenica in modo che essa sia davvero un'opportunità per il territorio, e non un ulteriore aborto infrastrutturale, come attualmente è prospettato nella bozza presentata da SAT.


Insomma, o l'autostrada la fanno come si deve e con questi paletti, o altrimenti che non ce la facciano proprio, a noi in fondo, tirate le somme … CI STA BENE ANCHE COSI' .



il segretario Mirko Trebeschi

Il coordinatore gruppo ambiente e territorio Gesuè Domenico Ariganello


venerdì 18 marzo 2011

GRUPPO TEMATICO
"AMBIENTE E TERRITORIO"

Dopo un periodo di latitanza riattiviamo questo blog per far tornare a parlare il partito con i cittadini, in modo da riprendere quel filo interroto qualche tempo fa.

Si apre oggi una nuova stagione di lavoro e di confronto su temi molto complessi che la nostra società deve affrontare.
Una prima risposta del Partito Democratico di Follonica è quella di riportare al centro del dibattito politico le tematiche ambientali e territoriali che sono da sempre uno dei temi più interessanti e allo stesso tempo delicati della nostra società.
Il Gruppo tematico "Ambiente e Territorio" cerca di andare in questa direzione, creare una piattaforma di discussione che possa servire a dare strumenti utili alla politica per poter indirizzare le scelte complesse che questi temi comportano.
I temi che affronteremo saranno molto vari e andranno spaziando dalle problematiche locali a quelle nazionali, cercando di districarsi attraverso un filo di arianna che possa coinvolgere soprattutto la società civile, spesso poco ascoltata dalla politica.
Energie alternative, Risparmio Energetico, Ciclo dei rifiuti, Assetto del territorio, scelte Urbanistiche, sono alcuni dei temi che verranno trattati e che vedrete pubblicati su questo blog.
La nostra speranza è che attraverso il nostro lavoro e la vostra partecipazione si possa costruire un percorso virtuoso che ci dia la forza sostenere scelte (come quella dell'energia rinnovabile) che possano costruire un futuro migliore per le prossime generazioni.

Il coordinatore, Gesuè Domenico Ariganello,
Il segretario, Mirko Trebeschi

sabato 25 aprile 2009


Un pò di tempo fa mi fu rimproverato da persone più brave e competenti di me di parlare troppo di rifiuti e poco di politiche ambientali, lubrificanti di uno sviluppo economico complessivo del nostro territorio. Quindi ci si aspetta che parli di economia cooperativistica e giovanile associata agli investimenti sulle fonti rinnovabili, di bioedilizia e di riforma del regolemento edilizio follonichese, di valorizzazione delle fonti pubbliche, di idrogeno, di geoterminico di superficie fino al minieolico. E invece, conscio di una palese mia deviazione mentale,  in un impeto naturale e istintivo, ritorno a parlare di rifiuti: mia croce e mia delizia. Ancora una volta. Parlerò allora della convenzione che Unieco (grande società cooperativa che si occupa principalmente  di costruzioni e proprietaria di una quota parte del capitale dell'inceneritore di c ) e ATO 9 (ambito ottimale pubblico che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Grosseto) hanno  stipulato davanti al notaio in Grosseto ed avente ad oggetto la concessione della progettazione definitiva, la costruzione e la gestione dell’impianto di Ambito di selezione e compostaggio  previsto su un terreno del Comune di Grosseto in località Strillaie.

In generale, l’impianto, che si trova a monte della discarica,  prevede due parti: una per la stabilizzazione della FORSU (frazione organica) e per la selezione dell’indifferenziato (CDR) e l’altra per il trattamento dell’organico (produzione di compost). 

In breve riporto i punti più importanti. 

L’art. 44 della convenzione rubricato “Oneri del concedente” recita così: Il Concedente (Ato 9) si impegna a far conferire ESCLUSIVAMENTE al concessionario, i rifiuti urbani e gli assimilati da raccolta indifferenziata e la frazione organica e i rifiuti verdi da raccolta differenziata complessivamente pari ad un valore di 91.460 t annue più 27.512 t/annue, a far conferire un totale annuo complessivo non inferiore a 91.460 e fino ad un massimo di 147.766… Si obbliga altresì a far sì che tutti i Comuni della Provincia di Grosseto assumano i diritti e le obbligazioni della presente convenzione. 

L’art. 45 disciplina invece i corrispettivi che i comuni dovranno pagare ad Unieco per il servizio 57,47 €/t. Se si superano le 118.972 t  ci sarà uno sconto del 6.8% e  del 9.4% se si supera il valore nominale dal 15 al 20%.

Se invece si conferisce meno del valore nominale si pagano incrementi proporzionalmente alla quantità.  Insomma più si conferisce e meno si paga, meno si conferisce più si paga. 

Secondo i calcoli effettuati dal Ricerchio l’impianto costerà complessivamente ai comuni della provincia 8 milioni e 300 mila euro contando anche l’indennità di locazione 12 euro a tonnellata. La durata della concessione è di 28 anni dal collaudo  dell’opera, che deve essere conclusa entro 510 giorni dalla convenzione.

Ora gli spunti di analisi sarebbero molti e di estremo interesse. Basti comunque pensare che, sempre secondo la fonte già citata, la raccolta differenziata non potrà superare il 65% fintanto che questa convenzione resterà in piedi. Quindi, le percentuali attuali di R.U del quartiere 167 di Follonica (dove si fa raccolta porta a porta) sono di fatto incompatibili con questa convenzione. Altra criticità è rappresentata, ai miei occhi,  dai tempi biblici della concessione, che fanno pensare ad una situazione di monopolio dell’operatore economico concessionario per un lasso abnorme di tempo (fino al 2038). E poi con la stessa cifra non si poteva prima forse dare vita ad un moderno impianto di riciclaggio di rifiuti:? Secondo Carla Poli l’impianto di Vedelago costa circa 5 milioni di euro ed è approntabile in circa 9 mesi. 

Lascio qui queste considerazioni sommarie, confidando nella responsabilità degli amministratori, ripromettendomi tuttavia di seguire i consigli dei miei amici e di abbandonare per ora questa piccola e frustrante ossessione…

Francesco De Luca

 

domenica 14 dicembre 2008


 Il Pd follonichese ha finalmente una posizione chiara in merito alle politiche sui rifiuti, frutto della collaborazione preziosa di molte persone che vi hanno collaborato in modo davvero "democratico".  Eccovi qui sotto il testo integrale del documento approvato la scorsa settimana in assemblea. 

Documento Politiche dei rifiuti

 

 

PUNTIAMO SULLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI E SULLA R.D.

 

Non si può continuare ad affrontare il problema dei rifiuti come se la quantità di spazzatura da smaltire fosse un dato immutabile. I rifiuti vanno ridotti e pensare solo in termini di discariche o inceneritori, è stupido oltrechè dannoso per la salute dei cittadini. Bisogna agire alla fonte. La quantità di rifiuti è una variabile, non è un dato.

 

Certamente occorre una piccola-grande “rivoluzione culturale domestica”, un nuovo stile di vita improntato alla sobrietà e ad un consumo critico, un nuovo modo di fare la spesa, di mangiare, di spostarsi in città. Una nuova consapevolezza che si costruisce anche investendo in educazione e in formazione: non si può produrre rifiuti a dismisura senza domandarci che fine fanno (“tanto ormai sono fuori casa mia, ci penseranno gli altri”). Per puntare su questa idea alternativa agli attuali modelli di consumo e di produzione non basta dirlo, occorrono idee, creatività, sforzi, investimenti.

 

Il Comune di Follonica si è già dimostrato all’avanguardia in Provincia puntando su una serie di progetti, che hanno trovato sintesi nella delibera “Verso rifiuti zero” dello scorso anno, quali l’autocompostaggio domestico, l’ esperienza dell’ecoscambio, l’«Acqua in caraffa», il protocollo per gli «Acquisti Verdi» tra i Comuni della Val di Pecora… molto altro possiamo fare per ridurre i rifiuti, ad esempio concordare un'intesa con la grande distribuzione per eliminare gli imballi monouso, i sacchetti di plastica per la spesa e introdurre gli erogatori di detersivi, distribuire composter domestici e ridurre la spazzatura nelle mense pubbliche. È certamente indispensabile anche una specifica azione legislativa nazionale in materia di imballaggi e di incentivi fiscali per dare slancio e incisività alle politiche di riduzione dei rifiuti.

 

Riguardo alla Raccolta differenziata, rispetto agli obbiettivi fissati dalla nuova direttiva europea al Testo Unico Ambientale, dal Piano Regionale di Sviluppo della Regione Toscana (obiettivo di riduzione del 15% di rifiuti rispetto al 2004 entro il 2012), fino ad arrivare al Piano Straordinario del nostro macro-ato (Gr, Ar, Si) che fissa l’obiettivo del 51% di R.D. nel 2011 come media di ambito, il trend della nostra provincia purtroppo non è molto positivo: la R.D. nel 2007 è scesa al 27,6% e solo due comuni, Massa Marittima e Follonica, hanno superato il 35% evitando di far pagare ai cittadini l’ecotassa.

Follonica si è dimostrata virtuosa nella gestione delle politiche ambientali. Primo comune della provincia a sperimentare il sistema di raccolta “Porta a Porta” in un quartiere, si sta avviando ad estenderlo in altri cinque quartieri cittadini. Ha raggiunto nel 2007 il 37,90% di R.D. come media cittadina e oltre il 65% nel quartiere 167 ovest dove è in funzione il Porta a Porta.

Occorre spingere in questa direzione e chiediamo che la Regione Toscana e la provincia di Grosseto, con il nuovo Piano Interprovinciale, marcino con decisione verso questi obiettivi.

 

 

IL DIR (DISTRETTO INDUSTRIALE DEL RECUPERO E DEL RIUSO)

 

La Toscana, e con essa il nostro territorio, saranno autonomi e autosufficienti fino al 2011, perciò solo con la raccolta differenziata porta a porta e la valorizzazione dell’organico, i conferimenti in discarica  potranno  essere molto limitati scongiurando così l’emergenza rifiuti.

Sappiamo, allo stesso tempo, quanto nel nostro territorio sia carente l’equipaggiamento impiantistico per il recupero del materiale differenziato, che attualmente deve essere tutto portato al di fuori della nostra provincia (l’organico nel comune di Montespertoli in provincia di Firenze, il multimateriale alla Revet di Pontedera) con costi di trasporto notevoli e nessun beneficio, anche in termini occupazionali, sul territorio. Senz’ altro l'impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie, operativo secondo le previsioni entro il 2011, darà una risposta importante all'aumento di R.D., ma siamo convinti che sia  possibile fare di più.

Il dibattito pubblico in materia di rifiuti nel nostro territorio è stato polarizzato su “cogeneratore sì/cogeneratore no”. Crediamo che nel nostro comprensorio, di concerto anche con altri comuni, possano essere previste aree e benefici fiscali, relativi ai costi di urbanizzazione, per incentivare le imprese a realizzare interventi in questa filiera. Pensiamo che nel nostro territorio possa sorgere un vero e proprio Distretto Industriale del Recupero e del Riuso (D.I.R.), convinti che per chiudere il ciclo dei rifiuti siano necessari anche impianti di valorizzazione della R.D.

Crediamo che  a questo tipo di investimenti potrà essere  interessato anche il nostro attuale gestore: il Coseca.

 

 

SUL FUTURO DI COSECA

 

I problemi di Coseca sono noti da tempo: è una società che effettua i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti in una discarica che non è di sua proprietà.

Il Partito Democratico si sente fortemente impegnato per la difesa dei livelli occupazionali dell’azienda, obiettivo indispensabile soprattutto in questa fase di grande crisi economica  internazionale che sta mettendo in discussione molti posti di lavoro nel Paese e nella nostra provincia.

Nell’ assemblea del 6 ottobre scorso Cosca ha presentato ai comuni soci le linee guida per affrontare i problemi attuali e le sfide imposte dalle trasformazioni successive alla nascita nella nostra regione di 3 macro ATO al posto dei 10 ATO provinciali. Le sei aziende pubbliche che svolgono il sevizio di RSU dell’ATO Toscana Sud, propongono la costituzione di una società consortile al fine di poter partecipare insieme alla gara per l’affidamento del servizio come gestore unico. La società avrebbe come scopo anche quello di essere più competitiva svolgendo insieme una serie di funzioni aziendali quali la comunicazione, i grandi acquisti e la predisposizione e gestione della TIA. Condividiamo questo percorso in quanto pensiamo che risponda ad un criterio di sostenibilità economica permettendo una razionalizzazione delle spese ed un risparmio anche per i cittadini.

Riguardo al programma di investimenti presentato siamo convinti che Coseca, per avere una prospettiva, non possa continuare a gestire solo la parte povera” del ciclo dei rifiuti e che quindi alcuni investimenti siano necessari. Se in questo senso la ricapitalizzazione è un sacrificio richiesto ai comuni che già soffrono di ulteriori tagli da parte del governo centrale, è indispensabile tuttavia che l’immissione di risorse fresche preveda un  beneficio certo per i cittadini. Quindi se di investimenti si parla questi siano in strutture che davvero possano avere un indotto positivo in termini occupazionali, economici, di sostenibilità ambientale e sanitaria, di ricerca e di know how.

Riguardo all’ipotesi di acquisto delle quote di Scarlino energia,  pensiamo che non sia corretto

prevedere l’ingresso nel capitale sociale da parte di una società interamente pubblica, fintanto che l’iter delle autorizzazioni non sarà chiuso e non riteniamo che la strategia di entrare nella società che gestisce il Cogeneratore sia la cura risolutrice per i mali di Coseca:

Queste le ragioni:

a.  Coseca non ha la solidità finanziaria per lanciarsi in una simile avventura, dovendo presumibilmente accollarsi percentualmente i costi delle bonifiche: dobbiamo essere chiari, i costi delle bonifiche devono restare a carico delle aziende che hanno inquinato e non della collettività.

b.  I sicuri sacrifici richiesti ai Comuni, nel caso di ricapitalizzazione, non mostrano chiari benefici per i cittadini stessi, perchè Coseca entrerebbe in una società privata, che gestisce un inceneritore, con una quota minimale (10%). Pensiamo, inoltre, che tale scelta potrebbe non determinare le migliori condizioni, in termini di filosofia aziendale, per spingere al massimo sulla riduzione dei rifiuti e sulla R.D., che per loro stessa natura tolgono materia prima all’incenerimento.

 

 

 

SULL’INCENERITORE

 

Vogliamo ribadire in modo chiaro la nostra contrarietà ad un impianto che è totalmente avulso dal territorio., affermata non a solo a parole ma con atti concreti in questi anni. Dopo un lungo contenzioso giudiziario l’impianto è, comunque in funzione, regolarmente autorizzato a bruciare biomasse. È in corso la procedura di VIA per essere alimentato a CDR. Solo dopo che la Valutazione d’Impatto Ambientale avrà avuto esito favorevole, l’impianto sarà sottoposto a AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per le necessarie autorizzazioni.

Quello che vogliamo è puntare su sistemi come la riduzione, il riuso e la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta che pongono l’incenerimento, come prescrive la direttiva europea 98/2008, come forma marginale e residuale del ciclo dei rifiuti, preferibile solo alla discarica. È questa la strategia che dobbiamo perseguire.

D’altronde al SIA (Studio di Impatto Ambientale) di Scarlino Energia il Comune di Follonica ha presentato osservazioni importanti che non hanno avuto nelle risposte contro-deduzioni considerate soddisfacenti. Le criticità rilevate riguardano i seguenti aspetti: l’impianto è situato in area a pericolosità idraulica elevata e quindi la localizzazione contrasta con il PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti); nello studio inoltre non sono stati utilizzati i dati di qualità dell’aria della zona interessata, ma quelli di un'altra zona, come i dati meteoclimatici che si riferiscono a quelli dell'aeroporto di Pisa pur avendo a disposizione dati locali. Lo studio sorvola sugli aspetti sanitari della popolazione sostenendo che i rischi sono inconsistenti e che “la popolazione non è un bersaglio significativo” quando invece la ricaduta dei fumi con le reali condizioni del vento interessa proprio la zona sud est dell'abitato di Follonica. Ultimo, ma non meno importante, non viene indicato l’effetto derivato dalle acque di scarico dell'impianto, in termini qualitativi e quantitativi.

 

Ci preme evidenziare che, qualunque sia l’esito della VIA, in merito ad un futuro funzionamento dell’impianto, sarà necessario mantenere alta l’attenzione su tutta la Piana di Scarlino attraverso un costante monitoraggio ambientale e sanitario con rilevazioni in continuo delle emissioni, controlli in tempo reale e massima trasparenza e accessibilità delle informazioni. Allo stesso tempo dobbiamo mantenere un alto livello di attenzione anche sull’area di Piombino: è necessario avere una visione d’insieme di tutte le problematiche ambientali legate al Golfo di Follonica.

 

Ci sembra, inoltre, di fondamentale importanza promuovere ogni occasione di informazione e maggiore consapevolezza (incontri, workshop, convegni e quant’altro) legate alle possibili alternative tecnologiche all’incenerimento: numerose esperienze esistono in Italia e nel mondo che vanno conosciute e approfondite.   

venerdì 24 ottobre 2008

VERSO L'UNIFICAZIONE DEL GESTORE. SUGGERIMENTI DEL GRUPPO AMBIENTE IN VISTA DELL'ASSEMBLEA DEI SOCI COSECA.


1)    Rinunciare alla partecipazione agli impianti, rectius, al cogeneratore e all’impianto per il  CDR per due motivi fondamentali.

A.    L’investimento di 2.850.000,00 € è altamente  rischioso poiché la società Scarlino Energia è una s.r.l unipersonale che garantirebbe,  in caso di insolvenza, l’esonero della responsabilità alle società madre S.T.A s.p.a (Cooplat, Unieco, Monte dei Paschi e Castelnuovese).

B.    Follonica, ma tutta l’Alta Maremma in generale, è una zona a spiccata vocazione turistica, la cui economia risulterebbe fortemente penalizzata da questa scelta, dato che la maggioranza dei turisti stranieri è molto sensibile alle tematiche  ambientali.

Perché quindi partecipare con sottoscrizione di capitale e prestiti obbligazionari.

Avviare trattative  con altri comuni interessati per investire la quota di cui sopra per finanziare un moderno distretto industriale del riciclaggio dei materiali nella nostra zona. L’uso delle materie prime seconde è un’industria in rapido sviluppo (vedi anche quanto fatto dal consorzio Priula in provincia di Treviso, dove molti imprenditori locali hanno dato luogo ad un vero e proprio distretto produttivo ), mentre quella degli inceneritori è in calo. L’idea è quindi quella di dare vita ad una rete di piccole industrie che si occupino della lavorazione del rifiuto differenziato (plastica, carta, vetro). Il distretto potrà, a seconda del grado di specializzazione, produrre oggetti per l’arredo urbano (panchine, vetri,  cassonetti, rastrelliere, vasi etc…), per rifornire in modo verde e ecocompatibile  i comuni della provincia, con enormi risparmi di spesa sulle forniture.Si potrà inoltre, in base alla produttività del distretto, smaltire i rifiuti differenziati dalle province di Siena ed Arezzo (ATO sud), ottemperando contemporaneamente sia ad un’esigenza di smaltimento dei rifiuti, sia ad un’esigenza occupazionale, sia ad una scelta di sviluppo industriale per il territorio. Questo tipo di imprese di riciclaggio, infine, hanno una forte propensione alla Ricerca & Sviluppo, rappresentando quindi un importante interlocutore imprenditoriale per l’Università di Grosseto e Follonica, oltre che uno sbocco professionale di grandi prospettive per i giovani della nostra zona.  Da non sottovalutare l’indotto che ne deriverebbe anche in virtù di fondi nazionali e sovra-nazionali per le cosiddette imprese “verdi”. 

2)    Mantenere l’impianto di compostaggio alle Strillaie, investendo sulla produzione di biogas, derivante dalla fermentazione della FORSU e sulla produzione di Compost di qualità, implementando un mercato locale del compost.

3)    Investire sul trattamento meccanico biologico o a freddo dei rifiuti, in modo da dare luogo ad un ulteriore recupero della frazione residuale.

 

sabato 18 ottobre 2008

Riunione del 17/10/2008


All'ordine del giorno della riunione svoltasi in via Portogallo c'era l'assemblea dei soci del Coseca (il consorzio pubblico gestore dei rifiuti (RSU) nell'ambito provinciale) del 06/10/2008. A relazionare su quanto deciso c'era l'assessore all'ambiente del comune di Follonica Sabrina Gaglianone, in qualità di socio. Il comune di Follonica partecipa al pacchetto azionario della società attraverso la titolarità di 122.481 azioni (attualmente del valore nominale di 1 euro ciascuna)con una quota pari al 17,01% dell'intero capitale.
Visto che entro luglio 2009 si dovrà effettuare una gara pubblica per selezionare il gestore unico dei rifiuti delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, a causa dell'introduzione dell'ATO sud o macro ATO previsto dalla legge regionale (consorzio di comuni interprovinciale con competenza di programmazione in materia di rifiuti), di cosa si è parlato in questa assemblea dei soci?

1. Rivedere le tariffe del servizio
Le tariffe del servizio fino ad oggi vengono pagate dal Comune sulla base della quantità di rifiuti per tonnellata: il Cda chiede di rivederne il criterio, adeguando la tariffa al costo effettivo del servizio prestato. Ciò trae ragione dal fatto che
alcuni comuni si stanno ora attrezzando per svolgere modalità di raccolta "porta a porta" ; al verificarsi di tale circostanza, si dovrà dunque sostenere costi aggiuntivi
2. Proposta di costituzione società consortile tra gli attuali 6 gestori dei rifiuti nell'ATO sud.
Qui si è discusso sulla società consortile tra i 6 gestori delle tre province che comprendono il macro ATO . All'ATI, (acronimo che sta per associazione temporanee di imprese), parteciperà anche il COSECA con una quota del 16,66% a fronte di un capitale complessivo di 300.000 Euro. In tale contesto omogeneo, il CDA suggerisce il passaggio da TARSU (tassa sui rifiuti calcoalata in base ai metri quadri dell'abitazione) a TIA (tariffa igiene ambientale calcolata sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotti) .
3. Programma di investimenti ed eventuale aumento di capitale
Il CDA chiede ai comuni di partecipare alla ricapitalizzazione della società in tre anni con un esborso complessivo di 4.700.000. Euro.
La nota più importante sta tuttavia nei 2.850.000 Euro che i Comuni dovrebbero sborsare per le partecipazioni agli impianti. La quota di partecipazione suggerita dal CDA è del 10% . Per impianti si intende: A.La summenzionata società consortile. B. il cogeneratore di Scarlino (attualmente posseduto da Scarlino Energia s.r.l) C. L'impianto a CDR e compostaggio delle Strillaie.
Sul punto B, vista anche la delibera di Giunta Comunale del 1.02.2008 approvata all'unanimità, il Comune di Follonica si dichiara contrario a dare mandato al suo rappresentante per l'acquisto di quote societarie di Scarlino Energia s.r.l.
Il Comune di Follonica si dichiara quindi contrario all'acquisto, tramite Coseca, delle quote dell'iceneritore, mentre sugli altri punti chiede un approfondimento.


Da principio let's introduce us



Il forum tematico ambiente nasce in seno al PD Follonichese con lo scopo di elaborare quelle direttrici programmatiche che andranno a formare il programma politico del partito democratico e di vigilare sulle scelte fatte dalle nostre amministrazioni in materia di sotenibilità ambientale. Si tratta, in sostanza, di un osservatorio permanente sull'ambiente il cui metodo è ispirato al confronto e alla discussione allo scopo di generare quella "accountability" che tradotta in italiano significa, più o meno, rendere conto di ciò che si è fatto. Da qui la ragione di questo blog.