sabato 25 aprile 2009


Un pò di tempo fa mi fu rimproverato da persone più brave e competenti di me di parlare troppo di rifiuti e poco di politiche ambientali, lubrificanti di uno sviluppo economico complessivo del nostro territorio. Quindi ci si aspetta che parli di economia cooperativistica e giovanile associata agli investimenti sulle fonti rinnovabili, di bioedilizia e di riforma del regolemento edilizio follonichese, di valorizzazione delle fonti pubbliche, di idrogeno, di geoterminico di superficie fino al minieolico. E invece, conscio di una palese mia deviazione mentale,  in un impeto naturale e istintivo, ritorno a parlare di rifiuti: mia croce e mia delizia. Ancora una volta. Parlerò allora della convenzione che Unieco (grande società cooperativa che si occupa principalmente  di costruzioni e proprietaria di una quota parte del capitale dell'inceneritore di c ) e ATO 9 (ambito ottimale pubblico che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Grosseto) hanno  stipulato davanti al notaio in Grosseto ed avente ad oggetto la concessione della progettazione definitiva, la costruzione e la gestione dell’impianto di Ambito di selezione e compostaggio  previsto su un terreno del Comune di Grosseto in località Strillaie.

In generale, l’impianto, che si trova a monte della discarica,  prevede due parti: una per la stabilizzazione della FORSU (frazione organica) e per la selezione dell’indifferenziato (CDR) e l’altra per il trattamento dell’organico (produzione di compost). 

In breve riporto i punti più importanti. 

L’art. 44 della convenzione rubricato “Oneri del concedente” recita così: Il Concedente (Ato 9) si impegna a far conferire ESCLUSIVAMENTE al concessionario, i rifiuti urbani e gli assimilati da raccolta indifferenziata e la frazione organica e i rifiuti verdi da raccolta differenziata complessivamente pari ad un valore di 91.460 t annue più 27.512 t/annue, a far conferire un totale annuo complessivo non inferiore a 91.460 e fino ad un massimo di 147.766… Si obbliga altresì a far sì che tutti i Comuni della Provincia di Grosseto assumano i diritti e le obbligazioni della presente convenzione. 

L’art. 45 disciplina invece i corrispettivi che i comuni dovranno pagare ad Unieco per il servizio 57,47 €/t. Se si superano le 118.972 t  ci sarà uno sconto del 6.8% e  del 9.4% se si supera il valore nominale dal 15 al 20%.

Se invece si conferisce meno del valore nominale si pagano incrementi proporzionalmente alla quantità.  Insomma più si conferisce e meno si paga, meno si conferisce più si paga. 

Secondo i calcoli effettuati dal Ricerchio l’impianto costerà complessivamente ai comuni della provincia 8 milioni e 300 mila euro contando anche l’indennità di locazione 12 euro a tonnellata. La durata della concessione è di 28 anni dal collaudo  dell’opera, che deve essere conclusa entro 510 giorni dalla convenzione.

Ora gli spunti di analisi sarebbero molti e di estremo interesse. Basti comunque pensare che, sempre secondo la fonte già citata, la raccolta differenziata non potrà superare il 65% fintanto che questa convenzione resterà in piedi. Quindi, le percentuali attuali di R.U del quartiere 167 di Follonica (dove si fa raccolta porta a porta) sono di fatto incompatibili con questa convenzione. Altra criticità è rappresentata, ai miei occhi,  dai tempi biblici della concessione, che fanno pensare ad una situazione di monopolio dell’operatore economico concessionario per un lasso abnorme di tempo (fino al 2038). E poi con la stessa cifra non si poteva prima forse dare vita ad un moderno impianto di riciclaggio di rifiuti:? Secondo Carla Poli l’impianto di Vedelago costa circa 5 milioni di euro ed è approntabile in circa 9 mesi. 

Lascio qui queste considerazioni sommarie, confidando nella responsabilità degli amministratori, ripromettendomi tuttavia di seguire i consigli dei miei amici e di abbandonare per ora questa piccola e frustrante ossessione…

Francesco De Luca

 

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